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Yone – La giovinezza (l’insegnante)

  • Maria Isabel Gomes de Matos
  • 11 de fev.
  • 4 min de leitura

Atualizado: 27 de fev.

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A Uberaba, Yone, che fin da bambina amava leggere e studiare, si dedicò agli studi, diplomandosi come normalista e, in seguito, come normalista di scuola secondaria, presso la Escola Normal Oficial de Uberaba. Laureata con lode, iniziò presto a insegnare.


Normalista? Normalista di Scuola Secondaria? Che cos’è?


Il sistema educativo brasiliano ha subito diverse riforme. Oggi abbiamo l’istruzione primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado. A quel tempo, l’istruzione primaria e secondaria di primo grado erano suddivise in istruzione elementare e istruzione secondaria. Il corso elementare sarebbe equivalente ai primi quattro anni della scuola primaria. Questa equivalenza, però, può essere fatta solo in relazione al tempo scolastico, poiché ciò che gli studenti imparavano fino al cosiddetto “quarto anno della scuola elementare” era molto di più di ciò che viene insegnato oggi, in molte scuole, a volte fino alla fine della scuola primaria e secondaria di primo grado. La scuola secondaria di secondo grado era chiamata istruzione secondaria ed era suddivisa in tre opzioni: quello classico (rivolto alle discipline umanistiche, per chi voleva studiare Giurisprudenza, ad esempio); quello scientifico (rivolto alle scienze esatte, per chi voleva studiare Medicina o Ingegneria, ad esempio); quello normale, rivolto alla formazione degli insegnanti. Fu solo negli anni ‘70 che l’istruzione secondaria divenne unificata, diventando nota come scuola secondaria di secondo grado.


Il corso normale abilitava i maturati all’insegnamento nella scuola primaria. Il corso normale di istruzione secondaria autorizzava i maturati a insegnare nella scuola secondaria di primo grado e perfino nell’istruzione secondaria.


Di fatto, questo corso normale della scuola secondaria di secondo grado era equivalente a un corso di istruzione superiore, considerando il programma di studi, che comprendeva filosofia, psicologia, didattica, puericultura, biologia, storia universale e brasiliana, geografia, lingua portoghese, letteratura brasiliana e portoghese, francese, letteratura francese, tra le altre materie. Successivamente, con l’istituzione della Facoltà di Filosofia, Scienze e Lettere a Uberaba, la Escola Normal Oficial cessò di offrire tale corso.


Yone divenne un’insegnante indimenticabile per molti dei suoi studenti, grazie al suo metodo di insegnamento, il suo carisma e la sua efficienza nell’educazione dei bambini. Il suo discorso come madrina del Grupo Escolar Brasil, presente su questo sito web, e questa cronaca biografica di una sua ex alunna, importante figura sociale e culturale di Uberaba, pubblicata sul Jornal da Manhã e inserita alla fine di questo post, possono offrire uno scorcio del lavoro della giovane insegnante Yone.


La casa di Izabel e delle sue figlie a Uberaba continuava naturalmente a essere un’autentica casa italiana. Infatti, Izabel e i suoi figli mantennero vivi e tramandarono ai loro discendenti molte delle abitudini e dei costumi tradizionali italiani.


Alcuni mi chiedono quali siano queste abitudini e costumi.


Il primo costume riguarda, senza dubbio, l’importanza di coltivare i legami familiari. Questa tradizione, ancora viva in quasi tutte le famiglie di origine italiana, si identifica non solo nell’affettuosa convivenza tra i membri della famiglia, ma anche nell’abitudine di voler trascorrere insieme la domenica, il “pranzo di domenica”, festeggiato attorno alla tavola, con cibo delizioso, buon vino, tanta musica e allegria, come se ogni incontro fosse un evento. Per gli italiani, la famiglia viene prima di tutto.


La seconda abitudine riguarda la gastronomia. I vari tipi di pasta, il sugo di pomodoro cotto per ore, le polpette, il pesto, le pizze, la polenta, le salsicce, i risotti, i culurgiones, il timballo, la milanese, il carpaccio, le sfogliatelle, il panettone, il tiramisù, i gelati, il cappuccino e tante altre prelibatezze, molte delle quali sono ormai entrate a far parte della quotidianità brasiliana. Tutto viene fatto a mano, se possibile in casa, compresa la pasta.


Una cosa interessante che molti non sanno è che la sana abitudine di mangiare verdure è nata in Italia, dove gli italiani preferiscono avere un proprio orto. In realtà, gli storici confermano che la coltivazione di ortaggi trovò spazio sulla tavola brasiliana solo dopo l’immigrazione italiana.

Una tradizione gastronomica mantenuta in famiglia era quella degli “gnocchi della fortuna”. Ogni 29, la tradizione vuole che il piatto principale siano gli gnocchi, da gustare attraverso il seguente rituale: si mette una moneta sotto il piatto, si mangiano le prime sette palline di gnocchi esprimendo gratitudine per l’abbondanza della tavola, si brinda con la famiglia e si conserva la moneta nel portafoglio.


La terza abitudine è quella musicale, nell’apprezzamento della musica “classica”, come l’opera, e anche della musica popolare italiana, presente in ogni occasione in cui si riuniscono gli italiani rumorosi.


Una curiosità della tradizione italiana riguarda anche i giochi di carte. Trucco, scopa (escopa, in portoghese) e scopone (escopone) sono alcuni dei giochi di carte portati dagli immigrati e divenuti popolari tra i brasiliani. Il trucco è un gioco praticato da un gran numero di persone nel paese, soprattutto nelle regioni del Sud e del Sud-Est, dove si trova il maggior numero di discendenti di immigrati italiani.


La quarta abitudine è il gusto per l’arte: pittura, scultura, architettura. L’Italia è stata la patria dei più importanti movimenti artistici d’Europa, come il Rinascimento. E questo tratto del gusto artistico sembra essere diventato parte del DNA italiano. Yone dipingeva divinamente.


La quinta abitudine riguarda la moda. Non si tratta solo di gusto per la moda elegante. Gli italiani sono proverbialmente noti per il loro modo di vestire bene e di apparire eleganti in ogni occasione.


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